problemi vista e stress cronico

Stress cronico e vista: quali sono i rischi per la salute oculare

Indice

Gli avanzamenti in campo medico e tecnologico hanno migliorato notevolmente il benessere dell’individuo, ma i ritmi frenetici e la pressione a cui è sottoposto – spesso a causa del lavoro o della vita privata – hanno aumentato i livelli generali di stress. Non è solo lo stato emotivo a risentirne, ma anche gli occhi. C’è infatti uno stretto legame tra stress cronico e vista, con un aumento del rischio di sviluppare stati di affaticamento o addirittura patologie visive importanti.

Ecco come lo stress può impattare sulla salute visiva e cosa si può fare per impedirlo! 

Connessione tra stress cronico e vista

Lo stress emotivo è una condizione che si attiva in stati di pericolo o in situazioni particolarmente stancanti e impegnative. Si tratta di un sistema di difesa arcaico, che – attraverso il rilascio di ormoni “della fuga” come cortisolo o adrenalina – permette di reagire in modo tempestivo di fronte a una minaccia. Oggi è meno probabile che l’essere umano debba preoccuparsi di questo, ma anche in situazioni sicure ci sono contesti in cui lo stato di allerta può attivarsi, con conseguenze spiacevoli: affaticamento fisico e mentale, ansia, insonnia e disturbi all’apparato circolatorio e gastrointestinale

In genere questo tipo di tensione non viene direttamente associata al campo oculistico, ma in realtà esiste una correlazione tra stress e salute oculare. Il rilascio di cortisolo causa l’aumento della pressione sanguigna, alterazioni nell’ossigenazione e una costante tensione a carico della muscolatura, condizioni che a loro volta possono portare a uno stato di stress visivo. L’impatto dello stress cronico sugli occhi si manifesta soprattutto attraverso l’affaticamento dei muscoli oculari, nonché il peggioramento di alcune problematiche o patologie già esistenti

Principali sintomi oculari legati allo stress

Lo stress si manifesta a livello corporeo con una sintomatologia varia, che spesso coinvolge anche l’apparato visivo. Riconoscere questi sintomi è importante per tenerli sotto controllo e per rivolgersi a uno specialista in caso di effetti preoccupanti. 

Vista offuscata e affaticamento visivo

In molti casi lo stress ha come prima conseguenza la tensione dei muscoli, motivo per cui molte persone che ne soffrono, percepiscono anche sintomi come stanchezza e indolenzimento degli arti

Anche la muscolatura dell’occhio è interessata da questo fenomeno, ed è per questo che in mancanza di rilassamento è possibile percepire un forte affaticamento visivo. Non aiuta inoltre il fatto che il moderno stile di vita – nonché le nuove modalità di lavoro digitali – aumentino la media di ore trascorse di fronte a schermi digitali, portando a occhi stanchi e irritati. 

Poiché la tensione interferisce con il corretto rilassamento dei muscoli degli occhi, questi incontrano delle difficoltà nella loro naturale contrazione durante la messa a fuoco delle immagini. Per questo, uno dei sintomi dello stress è la vista offuscata, una condizione che può essere esasperata anche dalla produzione di cortisolo, che altera la pressione oculare

Occhi secchi o lacrimazione eccessiva

Oltre a influire sulla muscolatura dell’occhio, c’è un legame anche tra stress e secchezza oculare. La tensione, infatti, impatta sui dotti lacrimali e sul loro funzionamento, nonché sulla frequenza in cui l’individuo sbatte le palpebre in modo naturale. Queste situazioni portano a una minore idratazione dell’occhio, che risulta così irritato e arrossato

C’è inoltre una correlazione anche tra stress e lacrimazione eccessiva, dovuta al tentativo dell’occhio di rimediare in modo autonomo all’irritazione. La produzione abbondante di lacrime non è tuttavia per fornire all’occhio secco per lo stress la lubrificazione necessaria. 

In questo caso un rimedio rapido e facile da attuare è utilizzare dei colliri, per idratare artificialmente l’occhio. 

Palpebre che tremano (miokimia)

Capita a tutti nella vita di percepire un leggero spasmo involontario della palpebra, una condizione che può essere passeggera o che può durare giorni e provocare un certo fastidio. Si tratta di un altro sintomo comune dello stress, chiamato miochimia o blefarospasmo. Si tratta nello specifico di minuscole contrazioni che interessano il muscolo che controlla il movimento della palpebra, superiore (più comune), o inferiore.

Il legame tra stress e spasmi muscolari è facilmente spiegabile: la tensione muscolare o una mancanza di sonno causano anomalie negli impulsi nervosi, provocando questi piccoli movimenti oculari involontari. Sebbene in genere il disturbo passi da solo in poco tempo, è bene abbassare il livello di stress per ridurre anche il fastidio di questo fenomeno.   

Mal di testa e tensione oculare

I sintomi dello stress visivo cronico sono diversi per tutti, ma spesso chi ne soffre manifesta una sensazione di pressione alla testa e agli occhi, dovuta all’aumento della tensione generale. Questo spesso si traduce in mal di testa o addirittura in veri e propri fenomeni di emicrania oculare, un problema che provoca affaticamento visivo e disturbi come offuscamento, macchie o lampi di luce o la vera e propria perdita di visione da un occhio. Studi medici hanno anche evidenziato un legame tra stress e dolore oculare.  

La tensione agisce inoltre su collo e schiena provocando dolori muscolari e bruxismo, che spesso si traducono in una senso di tensione oculare

Fotofobia e disturbi nella percezione visiva

Molto importante è l’effetto che lo stress cronico ha sul cervello, in particolare sul sistema nervoso centrale. Quando un individuo si trova in uno stato di pesante affaticamento o sotto pressione, il sistema nervoso subisce delle alterazioni, e tende a rispondere in modo diverso agli stimoli. 

Per esempio lo stress può alterare la percezione visiva, provocando episodi di fotofobia (sensibilità alla luce). Nei casi più gravi lo stress è accompagnato da visione doppia, dolori, arrossamenti, mal di testa, emicranie e offuscamenti. C’è inoltre una correlazione di tipo evolutivo tra stress e visione a tunnel, poiché quest’ultima fa parte di un meccanismo di difesa e preparazione alla fuga innescato dal cortisolo. 

Patologie oculari aggravate o innescate dallo stress cronico

Nei paragrafi precedenti abbiamo visto i principali disturbi causati dallo stress cronico, soprattutto quelli passeggeri o poco gravi. In alcuni casi l’impatto dell’affaticamento emotivo può essere molto più serio, e peggiorare delle patologie oculari già esistenti o aumentare il rischio che si sviluppino. 

Glaucoma e pressione oculare elevata

Tra le principali cause del glaucoma, lo stress spesso non viene menzionato, ma può rappresentare un fattore di rischio molto rilevante. Questa patologia consiste in un’alterazione del sistema di drenaggio del liquido oculare (l’umor acqueo), che si accumula all’interno dell’occhio aumentando la pressione e danneggiando gradualmente il nervo ottico, fino a causare una perdita della visione periferica e, a lungo andare, dell’intera capacità visiva.

Non solo la tensione influisce sul benessere generale di un individuo, ma ha anche un impatto diretto sul flusso sanguigno e sul sistema immunitario. A causa dello stress la pressione oculare può infatti aumentare, rappresentando così un fattore di rischio per il glaucoma

Alterazioni retiniche

Oltre a esacerbare il glaucoma, studi scientifici hanno evidenziato il legame tra stress e la retinopatia, tra cui la corioretinopatia sierosa centrale (CSC), una patologia che causa l’accumulo di liquido sieroso tra alcuni strati retinici e che si manifesta attraverso la comparsa di una macchia nel campo visivo centrale, offuscamenti, distorsioni e alterazioni nella percezione dei colori. In genere si tratta di una patologia che può risolversi in modo autonomo, ma esiste anche il rischio che possa ripresentarsi e diventare cronica

In questo caso lo stress non è una causa diretta, ma aumenta il rischio di sviluppare la malattia, poiché è stato riscontrato che livelli elevati di cortisolo possono incrementare la pressione sanguigna all’interno dei capillari dell’occhio e influenzare la formazione di questo liquido sieroso. 

Distacco del vitreo o corpi mobili

Vengono definite miodesopsie – dette anche floaters, corpi mobili vitreali o “mosche volanti” – quei corpuscoli dalla forma allungata o rappresentati da semplici puntini che spesso si possono intravedere nel campo visivo

Quando la luce attraversa l’occhio, alcune piccole imperfezioni all’interno di esso – addensamenti di proteine – proiettano la propria ombra sulla retina, manifestandosi come elementi fluttuanti. Si tratta di un fenomeno molto diffuso, soprattutto negli individui anziani, poiché spesso è causato dal naturale invecchiamento del vitreo, ossia la sostanza che riempie il bulbo oculare. 

Altre cause di queste imperfezioni sono il distacco del vitreo o della retina, emorragie, traumi dell’occhio, disturbi visivi come la miopia, cataratta, tumori oculari, conseguenze di interventi chirurgici o diabete. L’ansia gioca però un ruolo importante: sforzi e stress possono innescare il distacco del vitreo ed esacerbare le miodesopsie (per esempio durante l’utilizzo di display o in contesti di illuminazione inadeguata).

Uno stato di tensione, inoltre, fa sì che l’individuo percepisca più corpi mobili vitreali, per via dell’attenzione che pone nei confronti del problema. 

Infiammazioni oculari ricorrenti 

Un aspetto interessante dello stress cronico e delle sue conseguenze sull’organismo è la capacità di abbassare le difese immunitarie, poiché il cortisolo tende a ridurre la produzione di globuli bianchi. È per questo motivo che un individuo stressato e sotto pressione, tende ad ammalarsi più spesso, ma non è solo la salute generale a risentire di questa situazione. 

Anche l’occhio ha bisogno delle proprie difese immunitarie, per ridurre il rischio di infezioni, ma anche per evitare risposte infiammatorie. Per questo motivo non stupisce sapere che lo stress può causare l’infiammazione oculare o aggravarla. 

Alcuni esempi di questo fenomeno sono il calazio e la blefarite, due infiammazioni delle ghiandole di Meibomio situate sulla palpebra e preposte alla produzione di liquidi idratanti per l’occhio. Si manifestano attraverso fastidi, gonfiore, indolenzimento, rossori e pruriti nella zona interessata, una lacrimazione eccessiva, sensibilità alla luce, vista offuscata e crescita eccessiva delle ciglia. Lo stress scatena blefarite e calazi, abbassando appunto le difese immunitarie ed esponendo l’occhio a batteri. 

Per lo stesso motivo c’è un legame anche tra stress e congiuntivite, un’infiammazione della membrana all’interno della palpebra causata da infezioni batteriche o virali, allergie o agenti esterni

Stress psicologico e abitudini visive scorrette

Finora si è parlato di patologie e problematiche che possono essere causate dallo stress mentale e dall’affaticamento. Quali sono però i fattori che peggiorano questo stato di tensione a livello oculare? 

Uso prolungato dei dispositivi digitali

In un presente digitalizzato come quello in cui stiamo vivendo, una delle principali cause di affaticamento visivo non è solo l’ansia, ma anche il frequente utilizzo di display, che impatta sul benessere fisico generale causando stanchezza cronica. 

Questa condizione viene comunemente definita sindrome da visione al computer ed è causata dalla lunga esposizione dell’occhio alla luce blu dei dispositivi elettronici. 

I sintomi in genere sono: 

  • Occhi stanchi e arrossati, a causa dell’infiammazione dei vasi sanguigni oculari
  • Sforzo visivo e affaticamento
  • Visione offuscata o sdoppiata
  • Secchezza oculare e irritazione
  • Mal di testa
  • Sensibilità alla luce
  • Vertigini

Che sia al lavoro o nel tempo libero, il tempo trascorso di fronte a uno schermo è in aumento, con conseguenze fastidiose per la propria salute visiva. Evitare questi disturbi dunque è piuttosto difficile, ma esistono delle best practice per utilizzare i display in modo da non affaticare eccessivamente la vista: 

  1. Mantenere una distanza adeguata dallo schermo. Durante l’attività gli occhi dovrebbero trovarsi a di circa 50-65 cm dal display. Nel caso di tablet e smartphone, la distanza da mantenere è rispettivamente di 40 cm e 30 cm.
  2. Sbattere frequentemente le palpebre per stimolare la lubrificazione dell’occhio e favorire quest’ultima con l’uso di colliri
  3. Utilizzare una luminosità adeguata, il più possibile naturale. In casi di penombra, evitare che l’unica luce presente sia quella del display.
  4. Proteggere la vista dalle radiazioni della luce blu con occhiali dalle lenti filtranti. È una buona idea anche regolare la luminosità e i contrasti dello schermo, in modo da garantire una buona visione e ridurre il rischio di abbagliamento.  
  5. Abbassare il più possibile il tempo trascorso di fronte agli schermi, in modo da donare agli occhi il riposo di cui hanno bisogno. 

Postura scorretta e mancanza di pause visive

La postura potrebbe sembrare un elemento secondario nello sviluppo dell’affaticamento visivo, ma in realtà gioca un ruolo molto importante. Una postura scorretta, soprattutto durante l’utilizzo di schermi, ma anche durante la lettura o lo svolgimento di attività che richiedono un certo sforzo visivo, può influire molto sulla sensazione di tensione oculare, in parte perché la posizione non adeguata sottopone l’occhio a uno sforzo maggiore rispetto al dovuto, ma anche perché essa può comprimere i nervi spinali e compromettere la trasmissione degli stimoli nervosi agli occhi. 

Una posizione poco adeguata, inoltre, causa un disallineamento della vista e tende a ridurre l’ammiccamento, ossia la frequenza con cui le palpebre vengono sbattute, a causa dell’eccessiva tensione, con un conseguente aumento del rischio di secchezza oculare

In caso di stress il dolore oculare è più frequente, poiché la tensione dell’ansia va ad accumularsi a quella della postura scorretta, sovraccaricando anche i muscoli degli occhi. 

Strategie per proteggere la salute oculare in condizioni di stress

Proteggere la propria vista non è un accorgimento che richiede sforzi particolari, ma qualcosa che può essere attuato ogni giorno, anche con piccoli gesti. Dalla riduzione del senso di tensione ai controlli oculistici regolari, ecco alcune modalità con cui è possibile tutelare i propri occhi, anche in un momento di forte tensione emotiva. 

Tecniche di rilassamento e gestione dello stress

Qualunque sia la causa del malessere, lo stress cronico è una problematica che impatta seriamente su corpo e mente, arrivando in alcuni casi a interferire con le normali attività quotidiane. Il consiglio più prezioso in questo caso è di richiedere un supporto psicologico non solo per alleviare la sintomatologia, ma anche per indagare sulle cause primaria del problema. 

Nel quotidiano, invece, possono essere adottate alcune tecniche di rilassamento per abbassare i livelli di cortisolo che il corpo produce in situazioni di tensione e dunque ridurre anche lo stress visivo:

  • Respirazione: per gli esseri umani respirare è un’azione che viene data per scontata, ma è un processo fondamentale, che riduce la pressione sanguigna, abbassa la tensione e allevia gli stati di stress. Durante un momento di tensione è utile adottare una posizione rilassata e comoda, ispirando ed espirando a fondo in modo lento naturale, mantenendo sempre una certa consapevolezza sul modo in cui l’aria entra ed esce dai polmoni. Visualizziamo i pensieri negativi che lasciano il corpo durante l’espirazione, abbandonando la tensione. 
  • Mindfulness: viene definita mindfulness una pratica che lega al qui e ora, attraverso un approccio consapevole a ogni aspetto della vita. Non servono contesti particolari per praticarla. Ogni istante è quello giusto per prestare attenzione in modo attivo alle sensazioni che attraversano il corpo e la mente. Questo semplice esercizio aiuta a restare ancorati al presente e lasciare per un attimo da parte la frenesia che spesso mette in secondo piano le cose davvero importanti. 
  • Yoga: lo yoga è una disciplina che non solo allena il corpo, ma che contribuisce a decontrarre i muscoli che lo stress mette in tensione, e agisce sulla mente abbassando gli stati di ansia. Questo avviene perché lo yoga adotta una respirazione corretta e rilassata e spesso abbina agli esercizi delle tecniche di meditazione e mindfulness. Per questo rappresenta un’attività eccellente per alleviare le tensioni causate dallo stress sulla vista. 

Igiene visiva e regole per una buona salute oculare

La protezione degli occhi può essere garantita anche con piccoli accorgimenti quotidiani, per esempio con una buona igiene oculare e una corretta postura. Per quanto riguarda la prima, è importante evitare il più possibile il contatto tra mani e occhi, per ridurre il rischio di infezioni e infiammazioni. Durante l’uso di lenti a contatto è necessario lavare accuratamente le mani prima di toccare gli occhi.

Durante le lunghe ore al computer è fondamentale mantenere una postura adeguata, utilizzando una sedia da ufficio ergonomica e regolabile. Lavoriamo con la schiena dritta e le spalle rilassate, mantenendo il collo il più possibile allineato alla colonna vertebrale, in modo da non sovraccaricare l’area cervicale. I piedi devono essere ben appoggiati a terra. Usiamo un supporto per il PC e regoliamo lo schermo in modo che sia allineato all’altezza degli occhi, o poco sotto

Allo stesso tempo è fondamentale fare delle pause frequenti per ridurre l’affaticamento visivo, praticando questi semplici esercizi: 

  • Seguire la regola del 20-20-20, facendo una pausa ogni 20 minuti di lavoro, fissando per 20 secondi un oggetto a 20 piedi (6 m).
  • Da seduti, ruotare lentamente gli occhi senza muovere la testa, per circa una decina di volte, prima in senso orario e poi antiorario. 
  • Allenare la messa a fuoco spostando lo sguardo da un oggetto vicino a uno lontano, per una decina di volte. 
  • Sbattere spesso le palpebre durante il lavoro al PC, in modo da favorire la lubrificazione naturale dell’occhio. 
  • Posare le mani a coppa a coprire il viso per qualche minuto, senza applicare pressione, per dare sollievo agli occhi stanchi

Importanza di una visita oculistica periodica

Anziani o giovani, sani o affetti da difetti visivi o patologie oculari, tutti dovrebbero sottoporsi a visite oculistiche regolari, per tenere frequentemente monitorato lo stato di salute degli occhi ed evidenziare eventuali anomalie

Le visite oculistiche dovrebbero svolgersi ogni 1-2 anni in assenza di problematiche, ma la presenza di fattori di rischio rilevanti aumenta la loro frequenza ideale. 

Tenendo conto del legame tra stress e salute oculare, gli individui che vivono un periodo di tensione psicologica prolungato dovrebbero confrontarsi più spesso con lo specialista, soprattutto se i classici sintomi associati a questa condizione (e alle patologie che essa può aggravare) sono evidenti e non passano da soli. 

Ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita sano

Ultimo, ma non meno importante è l’impatto che uno stile di vita sano ha sulla salute visiva. Oltre alle tecniche di rilassamento e di mindfulness per ridurre gli effetti dello stress sulla salute degli occhi, svolgere regolare attività fisica contribuisce anche a migliorare il benessere visivo. L’attività motoria abbassa il livello di cortisolo nel sangue – l’ormone che viene prodotto dal corpo in stato di tensione – e rilascia endorfine, preposte alla percezione del benessere. Favorisce inoltre la circolazione sanguigna, permettendo di tenere la pressione sotto controllo e favorendo l’ossigenazione. 

Per alleviare lo stress cronico sugli occhi è inoltre importante adottare un’alimentazione bilanciata, ricca di nutrienti che supportano la salute oculare e riducono lo stress ossidativo che spesso espone gli occhi alle principali patologie. Una dieta adatta al benessere degli occhi è ricca di vitamine (soprattutto quelle del gruppo A, B, C ed E), omega-3, antiossidanti e minerali come selenio e zinco. Per tutelare aspetti rilevanti per la vista, infine (come circolazione, pressione  e ossigenazione) è consigliato ridurre l’alcol ed evitare il fumo

Quando consultare uno specialista: segnali da non ignorare

Poiché molti sintomi dello stress visivo sono comuni e passeggeri, non è facile capire quando è importante rivolgersi a uno specialista per valutare la presenza di una problematica più seria. In linea di massima è consigliato prestare molta attenzione alla sintomatologia e recarsi il prima possibile dal proprio oculista di fiducia quando lo stress causa fastidi evidenti – come nel caso delle infiammazioni – o quando i sintomi persistono anche quando dovrebbero essersi alleviati da soli.

 Tenendo conto che può esserci un legame tra stress e distacco di retina, cataratta, neurite ottica e altre patologie oculari, in caso di abbassamenti di vista evidenti, dolori, o altri sintomi importanti è bene rivolgersi a un esperto quanto prima.