Retinopatia diabetica: come prevenirla e trattarla in modo efficace

retinopatia diabetica come prevenirla

A volte si pensa che le malattie oculari dipendano solamente da anomalie o difetti della vista. In realtà esistono numerose patologie che attaccano prima di tutto la salute generale, ma con conseguenze potenzialmente gravi anche per gli occhi, come nel caso della retinopatia diabetica, una nota complicazione del diabete.
Ecco in cosa consiste la malattia, come prevenirla e quali sono le opzioni di trattamento!

Cos’è la retinopatia diabetica

La retinopatia diabetica è una patologia oculare che non dipende strettamente da una condizione dell’occhio, ma dalla presenza di diabete mellito, di tipo 1 e 2, di cui è una delle principali complicazioni. Si tratta di un problema da non sottovalutare, poiché – assieme alla cataratta – rappresenta una delle principali cause di cecità nei pazienti. 

A influenzare lo sviluppo e l’evoluzione della retinopatia, nello specifico, è un alto livello di glicemia nel sangue, che altera i vasi sanguigni all’interno dell’occhio e a lungo andare provoca danni microvascolari nella retina e una serie di sintomi che possono peggiorare fino alla perdita completa della vista.

Una buona prevenzione e un regolare controllo della glicemia sono il modo migliore per scongiurare lo sviluppo di questo tipo di complicanze oculari del diabete, poiché sono frequenti proprio in pazienti diabetici che nel corso della patologia si sono sottoposti a check up poco frequenti o inadeguati.

Tipi di retinopatia diabetica

La retinopatia diabetica non presenta caratteristiche e sintomi tutti uguali, ma anzi si distingue in due forme principali, che variano a seconda del grado di sviluppo e della gravità del problema.  

Retinopatia non proliferante

La fase meno avanzata della patologia è detta retinopatia non proliferativa (NPDR), non proliferante o precoce, e rappresenta anche la sua forma meno grave. L’indebolimento dei vasi sanguigni a causa degli alti livelli di glicemia nel sangue causa dei danni e la conseguente fuoriuscita di liquidi, che vanno ad accumularsi sulla retina. 
L’effetto diretto di questo accumulo è la formazione di edemi, emorragie e microaneurismi retinici, che a loro volta indeboliscono la vista di chi soffre di questa patologia. 

In pazienti che soffrono di diabete o che presentano alti livelli glicemici, il monitoraggio della retinopatia è fondamentale per fare in modo che questi primi sintomi non si aggravino, evolvendo la patologia dalla sua forma non proliferante a quella proliferante, più grave. 

Retinopatia proliferante

Nel suo stadio più grave, la retinopatia proliferante – detta anche retinopatia proliferativa (PDR) o avanzata – causa una mancata ossigenazione dei vasi sanguigni dell’occhio e porta all’ischemia retinica, che a sua volta innesca la formazione anomala di nuovi vasi sanguigni, che sono tuttavia fragili e rischiano di danneggiarsi facilmente, con il rischio di emorragia vitreale

Questa neovascolarizzazione retinica può anche provocare un distacco di retina – con conseguente perdita della vista – o sviluppare patologie correlate come il glaucoma.

I sintomi da non sottovalutare

Come avviene per molte altre patologie, i sintomi sono un indizio prezioso di ciò che sta accadendo al corpo. Individuare e riconoscere quelli della retinopatia diabetica è fondamentale per prevenire ulteriori complicazioni e preservare la capacità visiva del paziente. 

Sintomi nelle fasi iniziali

Dal punto di vista delle manifestazioni fisiche, la retinopatia diabetica è una malattia insidiosa e silenziosa quanto il glaucoma. Questo perché, nelle sue fasi iniziali, i sintomi della retinopatia sono inesistenti o non evidenti, se attraverso un minimo offuscamento della vista. Questo rende molto difficile riconoscere il problema in modo autonomo.

In coloro che sono soggetti al rischio di sviluppare la patologia, dunque, l’unico modo per individuare la presenza di quest’ultima è effettuare le regolari visite oculistiche previste nei pazienti affetti da diabete, come screening oculare, controllo della retina e altri test mirati. 

Sintomi nelle fasi avanzate

Al contrario delle sue forme lievi, la retinopatia diabetica avanzata – caratterizzata da un alto rischio di emorragia vitreale è più semplice da riconoscere, poiché spesso si accompagna a una serie di sintomi che mettono in allarme il paziente e che lo portano a effettuare una visita oculistica tempestiva. Tra questi ci sono: 

  • Offuscamento della vista
  • Affaticamento oculare
  • Abbondante miodesopsia, ossia la presenza di macchie e filamenti scuri che volteggiano nel campo visivo 
  • Sviluppo di aree scure e aloni intorno alle luci
  • Indebolimento della capacità visiva
  • Difficoltà nella visione notturna
  • Percezione alterata dei colori
  • Perdita della vista

In presenza di questi comuni sintomi della retinopatia è cruciale rivolgersi a un medico oculista esperto, poiché lo sviluppo di questa forma di retinopatia è una delle principali cause di cecità per diabete, un rischio che tuttavia può essere scongiurato se si agisce tempestivamente.  

Importanza delle visite oculistiche regolari

La salute degli occhi è un aspetto molto importante nella vita di qualsiasi individuo, e pertanto deve essere tutelata attraverso visite oculistiche approfondite e regolari
Questa abitudine è ancora più importante per i pazienti a cui è stato diagnosticato il diabete, poiché la patologia può avere un impatto serio a livello oculare, causando per esempio complicazioni gravi come la retinopatia diabetica. 

Ricevuta la diagnosi, dunque, è importante che questi pazienti effettuino una visita oculistica per il diabete il prima possibile e che continuano ad associare i consueti check up per il diabete con un frequente controllo della retina

Nello specifico, il medico può individuare la patologia attraverso una serie di esami mirati che rientrano anche nello screening occhi per il diabete, come: 

  • Angiografia oculare: esame approfondito che permette all’oculista di visualizzare i vasi sanguigni della retina. 
  • Fluorangiografia retinica: controllo della retina effettuato tramite liquido di contrasto, per esaminare il fondo oculare e dei suoi vasi sanguigni. 
  • Retinografia: dopo la dilatazione della pupilla, l’oculista scatta una fotografia ad alta precisione, per esaminare i vasi sanguigni dell’occhio. 
  • Ecografia oculare: utilizzando un’apposita sonda appoggiata alla palpebra del paziente, l’oculista verifica la struttura dell’occhio in modo più approfondito rispetto alla semplice visita oculistica. 

Questi test non sono tuttavia importanti solo per la diagnosi della retinopatia diabetica, ma anche per monitorare l’andamento della malattia e per stabilire quale sia il migliore trattamento in base al livello di gravità del problema.

Controllo glicemico costante

La retinopatia non è una malattia che si sviluppa dal nulla, ma – come ampiamente spiegato nei paragrafi precedenti – avviene con il complicarsi di una patologia preesistente e non direttamente correlata alla vista, come il diabete mellito. Per questo motivo non basta semplicemente sottoporsi a esami visivi approfonditi per poterla prevenire, ma è in primis cruciale che questa problematica metabolica venga gestita al meglio. 

A partire dal momento in cui essa viene diagnosticata, il paziente dovrà effettuare spesso controlli medici, ma avrà anche la responsabilità personale di monitorare il proprio stato di salute attraverso un controllo glicemico frequente. Questo esame può essere effettuato in autonomia, utilizzando il glucometro, uno strumento che misura la quantità di zucchero presente nel sangue, e che comunica al paziente l’eventuale necessità di riportare questi livelli nella norma. 

Il controllo della glicemia non è cruciale solo per monitorare la malattia, ma ha anche effetti benefici per la vista, poiché è uno dei metodi più efficaci di prevenzione della retinopatia. Si tratta di un’abitudine positiva e necessaria che può essere acquisita attraverso una buona educazione diabetica.

Stile di vita e alimentazione

Poiché il diabete è una malattia cronica che coinvolge il metabolismo, mantenere uno stile di vita sano è fondamentale per la sua corretta gestione. Questo non significa che gli individui che praticano sport, che mangiano bene e che ricercano il benessere nella vita di tutti i giorni siano immuni dalla patologia, ma esiste comunque un legame stretto tra attività fisica, alimentazione e vita, nonché tra questi aspetti e lo sviluppo del diabete. 

In primo luogo è importante ridurre la sedentarietà, ossia praticare sport in modo costante e consapevole. C’è infatti una correlazione importante tra attività fisica e diabete, poiché essa agisce in modo positivo sul metabolismo, ridurre il peso corporeo, evitare il sovrappeso (un fattore di rischio importante) e abbassare il livello di zuccheri nel sangue. 

Per lo stesso motivo è importante seguire un’alimentazione equilibrata, evitando o riducendo il più possibile il consumo di zuccheri semplici, di cibi ad alto contenuto glicemico (come patate e farine raffinate) e di alimenti ricchi di grassi. È invece consigliato e incoraggiato il consumo di frutta e verdura per fare il pieno di vitamine, fibre e antiossidanti, delle proteine magre e dei grassi buoni, ossia la gamma degli Omega. 

Altri fattori di rischio importante è il fumo, una pratica che andrebbe sempre evitata per il mantenimento del benessere generale e visivo, in quanto è stato dimostrato l’impatto negativo del fumo sulla salute degli occhi. 

Trattamenti efficaci per la retinopatia diabetica

Quando l’attività di prevenzione non basta a fermare il decorso della malattia, ci sono varie soluzioni. In primis è importante riportare i livelli di glicemia nel sangue entro un range sicuro – attraverso accorgimenti, farmaci ipoglicemizzanti o integratori.
Esistono inoltre nuove terapie per la retinopatia, ideate per gestire il problema nel modo più efficace possibile. 

In base ai risultati delle visite e al livello di gravità del problema, l’oculista può stabilire quale sia il miglior trattamento per la retinopatia

  • Fotocoagulazione laser: trattamento ambulatoriale minimamente invasivo che prevede – dopo l’applicazione di un collirio anestetico – l’utilizzo di un laser per la retinopatia, per ridurre edemi, ischemie, neovascolarizzazioni e tessuti anomali a carico della retina, in modo da tutelare l’occhio dagli effetti della malattia. 

  • Terapia anti-vegf: la mancata ossigenazione della retina comporta la produzione di un ormone, detto fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), che forma nuovi vasi sanguigni e indebolisce quelli esistenti. Per questo altri trattamenti prevedono l’iniezione di farmaci antiangiogenici (ANTI-VEGF), che riducono questo processo e aiutano i pazienti a preservare la vista. Le iniezioni vengono effettuate nel vitro – ossia la sostanza trasparente che si trova tra retina e cristallino – con anestesia locale. 

  • Vitrectomia: questo intervento consiste nell’asportazione del vitro, e viene scelto dall’oculista quando la retinopatia è proliferante e ha causato emorragie importanti o distacchi retinici. In seguito alla rimozione, il vitro viene sostituito da un liquido artificiale.

  • Iontoretina: questa soluzione avanzata consiste nell’applicazione di un farmaco – la luteina ionizzata – che viene trasportato nell’occhio grazie a piccole scariche elettriche emesse da due elettrodi applicati all’occhio. 

Percorsi personalizzati per il paziente diabetico

Il settore oftalmico dispone oggi di tecniche avanzate per la gestione della retinopatia, come laser, farmaci ed equipe mediche sempre più preparate. Tuttavia, poiché si tratta di una conseguenza di una patologia potenzialmente seria come il diabete, è importante approcciarsi a essa con uno spirito multidisciplinare.

La gestione della retinopatia deve andare a braccetto con la gestione stessa del diabete, effettuata attraverso follow-up frequenti presso il medico curante e controlli glicemici regolari. Convivere serenamente con il diabete e i suoi effetti può essere complesso, ma grazie a un’attenta educazione diabetica, il paziente può trasformare queste azioni in un’abitudine e tutelare così la propria salute. 

Sebbene non ci sia una correlazione diretta tra gravidanza e retinopatia, e donne che già soffrono di diabete e che si trovano in fase di gestazione potrebbero incorrere nello sviluppo della retinopatia, motivo per cui è importante che si sottopongano a una visita oculistica per il diabete e altri check up medici correlati.

Se il diabete viene controllato raramente o in modo inadeguato, il rischio di sviluppare questa patologia oculare aumenta, e con esso anche la probabilità di perdere la vista. Questa conseguenza può avere un impatto pesante sulla salute psicologica del paziente, soprattutto in caso di retinopatia giovanile. Per questo è opportuno che accanto alle classiche terapie per curare il problema, venga sviluppato un supporto ai pazienti con diabete, che tenga conto anche di questo aspetto.

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