I cambiamenti climatici per molto tempo sono stati sottovalutati e vissuti come una preoccupazione lontana. Ma ora non è più così. I principali scienziati di tutto il mondo hanno lanciato un avvertimento di emergenza climatica ed un monito a noi tutti: per garantire un futuro sostenibile dobbiamo cambiare il modo in cui viviamo.

Sembra chiaro ed abbastanza semplice. Abbandona l’auto a gasolio, scegline una ibrida/elettrica ed impegnati nel riciclo.

Ma il fatto è che, a parte alcune cose qua e là, molti di noi, pur cogliendo l’invito degli scienziati all’azione, non sanno da dove cominciare perché non è facile capire quale attività ed abitudine quotidiana in cui ci impegniamo abbia un impatto reale sull’ambiente.

Alcune tra queste poco conosciute includono l’uso di detergenti viso contenenti microsfere esfolianti di plastica che passano attraverso i filtri delle acque di scarico provocando intossicazioni o soffocamento agli animali che ne entrano in contatto; sprecare energia lasciando la TV e il computer ed i dispositivi accesi o lasciandoli in carica per dodici ore al giorno.

L’elenco è infinito, ma vi è un’altra abitudine che molte persone ignorano, soprattutto quelle con problemi di vista. Da un recente studio condotto negli Stati Uniti le lenti a contatto sembrano essere uno di questi inquinatori sotto copertura. Circa 150 milioni di persone in tutto il mondo (in Italia 3 milioni) le indossano. E così, sebbene siano piccole possono essere una grande fonte di inquinamento involontaria per l’ambiente. Il ricercatore Charlie Rolsky dell’ Arizona State University che ha condotto la ricerca ha scoperto che dal 15 al 20 percento dei consumatori butta le lenti nel lavandino o nel water: le vecchie lenti passano attraverso le fogne, fino a raggiungere gli impianti di trattamento delle acque reflue. Così, ogni anno, nelle acque reflue statunitensi si accumulano fino a 10 tonnellate di lenti a contatto. Le lenti affondano e rappresentano un pericolo per i pesci e altre forme di vita acquatiche che si nutrono di quello che si trova sui fondali.

È difficile determinare il livello di inquinamento causato dalle lenti a contatto. Sono trasparenti per natura, quindi spesso sfuggono all’attenzione dei ricercatori, soprattutto quando l’acqua di scarico contiene altri inquinanti.

Dai dati emersi, poi, i microbi potrebbero causare la rottura della plastica sulla superficie della lente in particelle più piccole, che si deteriorerebbero ulteriormente in plastica ancora più piccola.

Se le lenti a contatto possono essere così dannose per il pianeta, bisogna essere coscienti della responsabilità che abbiamo e come un corretto smaltimento possa incidere positivamente sul pianeta.

Come consumatori, abbiamo sempre una scelta come quella di smaltire le lenti usate in modo ecologico, utilizzando apposite scatole di riciclo per aiutare a contrastare il loro impatto ambientale.

È indubbio che le lenti a contatto siano un’invenzione incredibile che avvantaggia milioni di persone in tutto il mondo, ma un’idea migliore potrebbe essere quindi quella di abbandonarne l’uso ed optare per soluzione alternative, come la chirurgia refrattiva. Dopotutto, funzionerebbe meglio per le tue tasche, per la salute degli occhi e per l’ambiente.

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