Glaucoma: falsi miti e verità da conoscere per proteggere la tua vista

glaucoma diagnosi e cura

Il glaucoma rappresenta una delle principali cause di perdita della vista, particolarmente insidioso per via della mancanza di sintomi nelle sue fasi iniziali. Questa patologia progressiva fa ancora molta paura, in parte per la gravità delle sue conseguenze, in parte per la disinformazione che ancora porta con sé.
Il modo migliore per affrontarla è conoscerla a fondo, sfatando questi falsi miti

Falsi miti comuni sul glaucoma

Ciò che comunemente si sa del glaucoma è il fatto che si tratta di una patologia oculare progressiva, ossia che peggiora nel tempo. Esso consiste nell’accumulo del liquido interno dell’occhio, che causa l’aumento della pressione intraoculare e il successivo danneggiamento del nervo ottico

Su molti aspetti di questa malattia, però, esistono ancora dei falsi miti, che rischiano di ostacolare la prevenzione, motivo per cui è fondamentale fare un po’ di chiarezza

Il glaucoma colpisce solo gli anziani

L’aumento della pressione oculare e il danneggiamento del nervo ottico sono solo alcuni aspetti che causano il glaucoma primario, ossia quella patologia che si manifesta senza una causa o uno stimolo esterni. Nel glaucoma secondario, invece, il problema è causato da condizioni esterne come traumi, alterazioni della circolazione dell’occhio o infiammazioni. 

Al di là di queste cause dirette, esistono inoltre dei fattori di rischio del glaucoma, che aumentano la probabilità che un paziente ne possa soffrire. Uno di questi è l’età.
Sopra i 50-60 anni, in concomitanza con il naturale invecchiamento dell’occhio, è più comune sviluppare il glaucoma, motivo per cui gli individui di mezza età o anziani dovrebbero sottoporsi a controlli oculistici più frequenti, comprensivi di misurazione della pressione e di altri test mirati.
Questo però non significa che i giovani non possano essere colpiti dalla patologia, anzi, si tratta di un falso mito potenzialmente pericoloso! 

Esistono forme di glaucoma – seppure più rare – che colpiscono anche i pazienti più giovani, come il glaucoma giovanile e il glaucoma congenito, caratterizzate da un fattore genetico più marcato: 

  • Glaucoma congenito: questa tipologia di glaucoma ha radici fortemente ereditarie e si sviluppa nei primi mesi di vita o addirittura dalla nascita, manifestandosi con bulbi oculari ingrossati, fotosensibilità, spasmi palpebrali e lacrimazione. La causa principale è una mutazione genetica (gene MYOC), che provoca l’ostruzione dei canali di drenaggio dell’occhio. 
  • Glaucoma giovanile: da non confondere con il primo, la forma giovanile ha anch’essa cause genetiche, con la differenza che la patologia si manifesta più avanti, in genere tra i 5 e i 35 anni d’età, poiché la pressione oculare aumenta gradualmente nel tempo.  

Il glaucoma causa sempre sintomi evidenti

Diagnosticare i principali difetti di rifrazione non è complesso, poiché l’occhio del paziente può manifestare cambiamenti di vario tipo, talvolta solo nella capacità visiva, altre anche nella conformazione della cornea. Con il glaucoma non è così semplice. 

Trattandosi di una patologia dalle conseguenze piuttosto serie – tra le quali la perdita della vista è una possibilità concreta – ci si immagina che esso i sintomi del glaucoma siano evidenti. In realtà, nelle prime fasi di sviluppo della malattia (che possono durare anche qualche anno), il problema può rimanere del tutto silente, rendendo molto difficile la diagnosi.

Solo nel caso del glaucoma ad angolo chiuso acuto – una particolare tipologia che aumenta improvvisamente la pressione oculare – possono manifestarsi sintomi immediati ed evidenti come: 

  • Dolore intenso
  • Rossore oculare
  • Abbassamento della vista
  • Aloni intorno alle luci
  • Mal di testa
  • Nausea e vomito

Negli altri tipi di glaucoma (ad angolo aperto e ad angolo chiuso cronico), la patologia tende invece a manifestare sintomi solo nelle fasi avanzate, attraverso la progressiva restringimento del campo visivo, che causa una visione “a tunnel”. Con il tempo e in assenza di interventi, la visione periferica può chiudersi ulteriormente, portando alla totale perdita della vista. 

Per questo motivo è fondamentale sottoporsi regolarmente a controlli oculistici completi, soprattutto in presenza di fattori di rischio come età avanzata, casi di glaucoma in famiglia, stile di vita poco sano, compresenza di altri difetti refrattivi come un certo livello di miopia o ipermetropia, passato di urti e danni alla cornea, e così via. Solo così sarà possibile avere una precisa diagnosi del glaucoma

Se la pressione oculare è normale, non c’è rischio di glaucoma

Nella gran parte dei testi medici si può leggere che l’elemento centrale che caratterizza il glaucoma è la pressione oculare elevata, che aumenta gradualmente nel glaucoma ad angolo aperto e improvvisamente nel glaucoma ad angolo chiuso acuto

Come anticipato sopra, l’aumento di tale pressione è causato (in assenza di condizione esterne) da un’anomalia oculare, che provoca un’incapacità di drenare l’acqua che compone la parte interna dell’occhio, l’umor acqueo. Quando questa sostanza non è in grado di defluire correttamente, si accumula, causando l’aumento progressivo della tensione oculare e il conseguente danneggiamento del nervo ottico. 

Per questo motivo, riscontrare nel paziente una pressione oculare elevata (con un valore pari o superiore a 20) porta il personale oculistico a sospettare la presenza di glaucoma. Ma è sempre così? Non proprio, anzi, questa convinzione rappresenta un vero e proprio mito da sfatare, potenzialmente fuorviante e rischioso. 

La pressione dell’occhio è un aspetto importante, ma è solo un fattore che aumenta il rischio che il paziente sviluppi la patologia. Una pressione oculare elevata non indica la presenza certa di glaucoma, né – al contrario – una pressione nella norma significa che la patologia non sia comunque in atto, soprattutto in una forma che viene definita glaucoma a bassa tensione.
Questa ambiguità rende ancora più importante sottoporsi a controlli oculistici frequenti, durante i quali verrà misurata la pressione oculare attraverso un test chiamato tonometria, ma verranno anche effettuati esami mirati di altro tipo, per scongiurare ogni dubbio. 

Il glaucoma porta inevitabilmente alla cecità

Il glaucoma è una patologia degenerativa che a lungo andare porta alla perdita della vista, ma questo esito non è l’unico possibile. A oggi esso non si può guarire del tutto, ma attraverso una diagnosi del glaucoma tempestiva è possibile trattarlo in vario modo. 

Questo significa che le conseguenze peggiori possono essere evitate, in primo luogo sottoponendosi a un controllo della vista regolare, ogni 1-2 anni, o più frequentemente in caso di fattori di rischio. Durante la visita è possibile richiedere test mirati per il glaucoma, eventualmente per individuarlo anche in assenza di sintomi, prima che possa danneggiare il nervo oculare in modo permanente.

Nel caso la diagnosi fosse positiva, il trattamento del glaucoma prevede varie opzioni, dai più semplici colliri agli interventi chirurgici, ancora più comuni in caso di glaucoma congenito e glaucoma ad angolo chiuso acuto. 

Sebbene una prevenzione del glaucoma in senso stretto non sia possibile, conducendo uno stile di vita sano e seguendo una dieta bilanciata è possibile abbassare il rischio di svilupparlo. 

Il glaucoma può essere curato con la chirurgia

Grazie agli avanzamenti nel settore oftalmico, oggi questa patologia può essere trattata con un collirio per glaucoma o con la chirurgia. È necessario tuttavia fare delle piccole precisazioni. 

Così come ogni altro trattamento, la chirurgia del glaucoma non può risolvere del tutto il problema, ma solo intervenire per mantenere la pressione intraoculare sotto controllo. Non si può dunque parlare di una vera e propria cura del glaucoma.
L’intervento chirurgico viene scelto come metodo di trattamento in caso di glaucoma acuto o infantile, oppure quando l’uso di colliri specifici non ha portato ad alcun beneficio. 

In genere le tipologie di intervento per il glaucoma sono due: 

  • Trabeculectomia: si tratta della tecnica più tradizionale, durante la quale il drenaggio viene agevolato grazie a una sorta di bypass creato chirurgicamente all’interno della sclera. 
  • Trabeculoplastica laser selettiva (STL): attraverso l’utilizzo di un apposito laser per glaucoma, si agisce sulle cellule dell’occhio per favorire il deflusso dell’umor acqueo.
  • Iridotomia laser periferica (LPI): impiegata soprattutto in caso di glaucoma acuto, prevede di effettuare una piccola incisione nell’iride periferica, utilizzando un laser specifico. In questo modo si facilita il deflusso dell’umor acqueo.
  • Ciclofotocoagulazione: attraverso il laser si agisce direttamente sul corpo ciliare, per ridurre la produzione di liquido.   

Esistono inoltre delle tipologie di microchirurgia innovativa che consistono in incisioni meno invasive e nell’inserimento di minuscoli bypass per favorire la funzionalità dei canali di drenaggio. 

Importanza della diagnosi precoce

Di fronte a tutte queste tecniche di trattamento, una cosa rimane la più importante: effettuare una diagnosi del glaucoma tempestiva, che permetta al paziente di tenere la malattia sotto controllo prima che avvengano danni permanenti al nervo ottico

Anche in assenza di sospetto glaucoma, il paziente dovrebbe regolarmente sottoporsi a visite oculistiche ogni 1-2 anni, attraverso le quali è possibile verificare lo stato di salute di ogni parte dell’occhio. In presenza di fattori di rischio, le visite sono ancora più cruciali e utili per diagnosticare la malattia in tempo. 

Durante la visita oculistica per il glaucoma, il medico sottopone il paziente a varie tipologie di test, tra cui la misurazione dello spessore della cornea, la valutazione di eventuali anomalie del campo visivo, la misurazione della pressione dell’occhio, l’analisi del nervo ottico e l’esame dell’umor acqueo, per valutare eventuali blocchi.
In presenza di determinate anomalie, è possibile diagnosticare il glaucoma e procedere con la cura.

Come proteggere la tua vista

In aggiunta ai trattamenti medici – fondamentali in caso di glaucoma – è importante anche mantenere uno stile di vita adeguato, per favorire la salute oculare. Questo aspetto è ancora più importante in presenza di fattori di rischio per il glaucoma. 

Riconoscere i fattori di rischio

Questa patologia può presentarsi in vari contesti, ma esistono dei fattori di rischio del glaucoma, che è bene conoscere e considerare.

Uno di questi, come anticipato all’inizio di questa guida, è l’età. Man mano che il corpo e l’occhio invecchiano, possono svilupparsi delle patologie correlate (generiche o specifiche delll’occhio) che a loro volta aumentano il rischio di glaucoma.
Un altro aspetto rilevante è la correlazione tra glaucoma e genetica: se il paziente ha avuto casi simili in famiglia, c’è una percentuale di rischio in più che anche lui ne soffra. 

Infine anche lo stile di vita ha un impatto importante sul glaucoma. Un’alimentazione povera di nutrienti e ricca di sostanze poco sane, zucchero, sale, alcool e caffeina, può provocare l’aumento della pressione arteriosa e intraoculare – così come il fumo – nonché favorire o peggiorare l’insorgenza di forme diabetiche, che sono anch’esse un fattore di rischio. 

Seguire uno stile di vita sano significa anche fare regolarmente attività fisica, per favorire la circolazione e tenere la pressione oculare entro limiti normali. 

Seguire le terapie prescritte dal medico

Infine – in caso di diagnosi – è fondamentale ascoltare attentamente i consigli del proprio medico curante e seguire passo dopo passo le terapie indicate per il trattamento del glaucoma.

Prima di sottoporsi a un intervento chirurgico, infatti, esistono dei trattamenti alternativi, che in genere consistono nell’applicazione di uno specifico collirio per glaucoma. Alcuni di questi colliri hanno il compito di rallentare e diminuire la formazione dell’umor acqueo, per prevenire l’aumento della pressione intraoculare. Altri invece favoriscono il deflusso del liquido, con lo stesso obiettivo. 

Tutto questo non rappresenta una cura del glaucoma definitiva, ma fa parte di una serie di azioni e terapie necessarie per agire sulle sue cause dirette, come parziale prevenzione del glaucoma

Conclusioni

Il glaucoma è una malattia che progredisce in modo silenzioso fino a compromettere gravemente la vista. Attraverso una diagnosi tempestiva e un trattamento accurato, è tuttavia possibile tenere questa patologia sotto controllo. Altrettanto importante è conoscerla a fondo, abbattendo alcuni falsi miti che il glaucoma porta con sé!

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